SPECIALE PELLEGRINAGGIO A ROMA

dsc_0282_1108Sabato 24 settembre è arrivato a Roma il gruppo di 60 orcianesi in pellegrinaggio per l’anno giubilare della Misericordia.  Viaggiare insieme così, mettersi in cammino verso una meta, un luogo dove è successo qualcosa di grande tra il divino e l’umano, è sempre un’esperienza forte.
Si fa qualche sacrificio, si porta nel cuore qualche grazia da chiedere o il volto di qualcuno che soffre, ci si accorge dei compagni di viaggio magari persone conosciute da sempre ma mai frequentate e si crea un’alleanza che ha il sapore dell’amicizia, di una forza che unisce e aiuta a sopportare le difficoltà. Il pellegrinaggio è una vera parabola della vita cristiana, vi è infatti un lasciare qualcosa per aprirsi alla novità. Così nel pomeriggio il gruppo ha visitato la cappella privata del papa la Redemptoris Mater che si trova nel palazzo apostolico,ha attraversato prima un enorme portone di bronzo custodito dalle guardie svizzere, è salito per ampie e interminabili scalinate agli appartamenti papali. Questa visita che il parroco, don Mirco, aveva prenotato è stata di certo per tutti, una vera sorpresa!
Li ho visti entrare nella sala restando a bocca aperta, raccolti in silenzio tutti, anche il piccolo gruppo di bambini, con gli occhi sgranati guardare le migliaia di pietre e di smalti che rivestono 600 mq di parete.
Mi tornava alla mente l’invito che Gesù fece ai primi discepoli che gli domandarono:”Maestro dove abiti?”. Loro in realtà volevano sapere chi fosse Gesù, che cosa chiedeva loro per seguirlo e lui rispose semplicemente:”Venite e vedete!”
Grazie alla spiegazione di Natasa, che ha aiutato a comprendere il racconto delle sante immagini, siamo entrati dentro la “visione della vita di Cristo e della nostra vita in Cristo” e abbiamo forse assaporato la bellezza della nostra Fede, quanto sia bella cioè la chiamata alla vita cristiana che consiste proprio nell’accogliere e vivere la vita da figli del Padre.
Dopo più di un’ora si doveva uscire e andando via qualcuno disse:” Ma non potremmo avere anche noi a Orciano un pezzetto di questo mosaico? Ne basterebbe un pezzetto!!” Era spontanea questa domanda, ma rivelava qualcosa di molto vero. Un antico autore diceva che le pareti della chiesa non possono essere vuote, sulle pareti deve esserci il ritratto della comunità, la chiesa anche quando è vuota deve essere abitata. Credo che da questa esperienza i pellegrini di Orciano si siano riconosciuti in quelle pareti in cui hanno davvero visto qualcosa che appartiene anche a loro.
Sono stata tanto grata di questo momento vissuto insieme e sono tornata a casa portando nella memoria la gioia di quegli sguardi, di antiche amicizie e di volti belli che ho fotografato nella mia mente in questo felice incontro di orcianesi a Roma.

M.Stella Secchiaroli

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