Domenica di Pentecoste – Anno B

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15,26-27; 16,12-15

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore

 

LO SPIRITO SANTO, il grande “sconosciuto”

Oggi il Vangelo ci fa ascoltare la promessa di Gesù di inviare il Paràclito (l’avvocato, il difensore, il consolatore), cioè lo Spirito della Verità.

Promessa impegnativa, parole grosse, per un manipolo di uomini paurosi legati alle cose della Terra!
Ma Gesù sapeva e sa che la Verità tutta intera non può riversarla su noi povere e piccole creature.
Sapeva e sa che abbiamo necessità assoluta di verità, che ne siamo “cercatori”, ma sapeva e sa che abbiamo bisogno di conoscerla un pezzetto alla volta, che ci servono piccole dosi per “digerirla” e farne sostanza di vita …
Per questo ci ha svelato piano piano il progetto del Padre con la sua vita e le sue parole.
Per questo, dopo la sua ascensione al cielo (ce lo racconta la prima lettura), a Pentecoste invia lo Spirito Santo che ci accompagnerà ogni giorno alla scoperta della Verità!

Non solo!

Se l’esperienza terrena del Dio fattosi uomo è stato un privilegio di poche persone, d’ora in poi lo Spirito Santo è la scelta di Dio per l’umanità intera che vorrà cercarlo.
Con e dalla Pentecoste Dio si fa presente in modo nuovo ad ogni uomo: non c’è più solo il piccolo gregge di Israele, non c’è più l’appartenenza a un popolo specifico, non c’è più alcun confine fisico, non più i limiti della lingua parlata e neanche della religione professata… tutto Dio è per tutti, tutta la verità può essere cercata, trovata, compresa, vissuta da tutti!

Che Dio grande! Che Dio sconfinato… appunto amore senza alcun confine!!!

Nella Pentecoste Dio inizia un’epoca nuova del suo dialogo con l’umanità.
Se a Babele, simbolo dell’incomunicabilità fra gli uomini, le tante lingue resero gli uomini incapaci di parlarsi e capirsi, ora si torna alla possibilità di parlarsi e comprendersi di nuovo, poiché torna l’unica lingua, con alla base l’unico comandamento: l’amarsi gli uni gli altri, nella forza e sotto la guida dello Spirito Santo.

Un popolo, quello di Dio, in cui le persone sono accomunate dagli stessi frutti dello Spirito Santo: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.”, non c’è popolo, genere, lingua, colore della pelle, confini di stato, né potenza economica o militare che possa sconfiggere questi frutti dello Spirito.

“Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.” (ci dice l’Apostolo Paolo nella lettera ai Galati)… e non dovremo temere più nulla… nemmeno noi stessi, perché lo Spirito Santo ci renderà nuovi, come ha fatto diventare “nuovi” gli Apostoli e ci condurrà alla Verità tutta intera!

E così diventeremo anche noi, e magari senza neanche accorgercene, testimoni di Dio e del Suo amore per l’umanità e la creazione tutta.

(Pierluigi Patregnani, Lettore)

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