SS. Trinità – Anno B

Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 28,16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

Parola del Signore

 

In questi pochi e ultimi versetti del vangelo secondo Matteo sono racchiusi almeno tre realtà fondamentali.

  • La Parola di Gesù si avvera sempre

Si avvera un’altra promessa di Gesù, quella che fa alle donne subito dopo la sua risurrezione (Mt. 28,10), quando dice loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno» e così avviene: i discepoli vanno in Galilea, vi incontrano Gesù e, nonostante abbiano appena ricevuto lo Spirito Santo… «dubitarono»!!
Lo Spirito Santo è entrato in loro, come in noi, ma non è un distributore automatico di “forza e saggezza divine”, non è un automatismo!
Non ci cambia una volta per tutte; la scelta di fidarsi di Dio Padre, non si fa una volta per tutte; la vita cristiana è un susseguirsi di scelte quotidiane, piccole e grandi, che mostrano il nostro fidarci di Dio: scelte che possono essere fatte… o non fatte!

 

  • Una Chiesa, una missione: annunciare l’amore di Dio a tutti

    «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…»È in questo campo che Dio Padre, l’agricoltore, ha scelto di gettare il suo seme, la sua Parola: che poi attecchisca o meno, che dia frutto o no, e quanto… dipende sempre dalla disponibilità di ogni uomo a lasciarsi stravolgere la vita dalla novità di Gesù, dipende dalle nostre scelte… ma se lo accogliamo, allora sì,lo Spirito Santo farà cose grandi in noi, per noi e attraverso noi.
    « … battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato»: annunciare, questo è il compito della Chiesa.
    Annunciare la redenzione dell’uomo che si compie nella Pasqua. Salvezza che è frutto di un Dio Trinitario: è il Padre che l’ha voluta, è il Figlio che l’ha compiuta, è lo Spirito Santo che ci permette di viverla e comprenderla, portando frutti, i frutti d’amore che Dio vuole: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé…sì, perché l’annuncio non è solo questione di parole… anzi!

 

  • «Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»

Non te ne sei mai accorto? O anche tu lo senti o l’hai sentito vicino, almeno qualche volta?! Quel Dio tenero, amorevole, misericordioso, sempre pronto a perdonare tutto… l’hai sperimentato anche tu?
Io sì, l’ho sentito; ho gustato spesso il fatto inequivocabile che, per Lui, io vengo sempre prima dei miei peccati, prima delle mie scelte, prima dei miei lamenti, prima delle mie lentezze e pigrizie.
Lo posso sentire preoccuparsi dentro di me per le mie decisioni; lo vedo sul terrazzo che scruta lontano con gli occhi per vedermi tornare a casa, da Lui; lo vedo sulla croce mentre mi perdona e mi sorride, lo cerco in terra e in cielo, ma sento che è anche dentro di me e mai mi abbandonerà.
È il Dio Padre, Figlio e Spirito Santo che mi guida dal primo segno di croce mattutino all’ultima invocazione del Gloria prima di addormentarmi. È il Dio Padre che in ogni secondo di vita che mi dona mi suggerisce attraverso lo Spirito Santo la via buona dell’amore del Figlio Risorto e che, se anche non riesco sempre a restargli fedele, Lui, sì, Lui continua a camminare con me, anche sulle strade sbagliate e non si stanca mai di infondere in me la su Presenza, il suo Santo Spirito affinché io mi faccia cambiare il cuore di pietra in un cuore di carne, capace di amare fino a dare la vita per i fratelli sulle orme di Gesù, il Figlio Amato che il Padre ci ha donato!

(Pierluigi Patregnani, Lettore)

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