XX DOMENICA t. o.anno B

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,51-58

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.

Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore

 

“Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”
Dura da digerire l’idea di doversi nutrire della carne di un uomo per avere la vita!!
Ma Gesù non è solo un uomo, è anche il Figlio di Dio, è Dio lui stesso!!
Da lui abbiamo ricevuto la vita, così come ci offre anche il “pane” necessario per viverla in pienezza.

“Come può costui darci la sua carne da mangiare?”
I Giudei, ma anche tutti gli altri, non potevano capire, per ora!!
Gesù non sta chiedendo a nessuno di tornare al cannibalismo, a nutrirsi della carne di altri uomini!!
Solo le sue parole del giovedì santo, nell’ultima cena, ci fanno comprendere il significato di queste sue affermazioni: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».(Lc. 22,14-20)

Il grande dono: l’Eucarestia
Gesù, figlio di Dio, è venuto in mezzo a noi e si è dato tutto, completamente, fino a dare la propria vita … pur di farci conoscere ed amare il Padre suo e padre nostro!
Non si è risparmiato, non ha tenuto nulla per sé: ci ha dato tutto se stesso, anima e corpo, diremmo!!
Addirittura si fa cibo e bevanda per noi e ci avvisa che non ce n’è altri per “avere in voi la vita”, perché la vita di cui sta parlando Gesù, non è il “semplice” stare nel mondo (che è già un dono immenso): qui si parla del senso della vita piena, una vita che non si dimentica di colui che ce l’ha donata, una vita in cui c’è ancora posto per il Padre Creatore e datore di vita, una vita in cui il rapporto con Dio è il nutrimento essenziale!
Ma si sa che noi uomini, fin da Adamo ed Eva, vogliamo godere della nostra libertà fino a sfigurarla e a darle un significato che, invece, alla fine, diventa schiavitù(“non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé! (Ef. 5,18)…e cerchiamo e diamo valore alle cose e non alle persone, alla soddisfazione immediata dei nostri desideri… dimenticando l’essenza del nostro percorso terreno: la relazione con Dio e con i fratelli…“non è bene che l’uomo sia solo!”(Gn. 2,18a) “Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.”(Gn. 2, 24).

L’Eucarestia ci fa una sola carne con Dio
Il mistero grande dell’Eucaristia, un cibo che non diventa noi (come gli altri alimenti!), un cibo che, invece, ci fa diventare come Lui, porta in noi lo stesso Spirito di Dio, gli stessi desideri e progetti divini.
Nell’Eucaristia inizia a realizzarsi l’eternità: Dio entra in noi, ci invade e ci pervade, ma non ci stravolge… senza che noi lo vogliamo! E qui si ritorna ad Adamo d Eva, al “libero arbitrio”, alla nostra possibilità e capacità di scegliere: Dio non si impone MAI e A NESSUNO!!
Andare a Messa, cercare in Lui il proprio nutrimento, cibarsi di Lui è una nostra scelta, ma non basta… È necessario che ci lasciamo trasformare dal nutrimento in modo da corrispondere al progetto di Dio:“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”(Gn. 1,26a).

L’Eucarestia ci fa una sola carne con gli altri
Aderire al progetto di Dio allora significa fare come Lui e donarsi, donarsi, donarsi!
Dare senso al progetto divino e esserci per ogni fratello e sorella, donarsi agli altri, ricercare con loro il bene, la giustizia, la fraternità, la condivisione… perché solo questo soddisfa il nostro bisogno profondo di essere amati e di amare: non solo la coppia cristiana è chiamata a diventare una sola carne, è L’UMANITÀ INTERA CHE È CHIAMATA A DIVENTARE UNA SOLA CARNE, UN SOLO POPOLO, IL POPOLO DEI FIGLI DI DIO.

L’Eucarestia, lo sguardo sapiente e amorevole di Dio sul mondo…
diventi il nostro sguardo. L’Eucaristia, il cuore pulsante dell’amore di Dio, diventi la forza che ci spinge ad affiancarci ai nostri fratelli lungo il cammino della vita, senza mai dimenticare che Dio ama tutti, ma il suo cuore si strugge sempre e soprattutto per chi è lasciato indietro o in disparte, per chi è oppresso, sfruttato, dimenticato, oltraggiato… e sono tanti gli “ultimi” che hanno bisogno di noi, senza mai dimenticare che anche noi abbiamo bisogno di loro… e forse siamo più noi ad aver bisogno della loro vicinanza, per cibarci della Sapienza di Dio che mira a un’umanità nuova che sappia vivere in “nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.” (II Pt. 3,13b)!

Pierluigi Patregnani, Lettore

print