IV DOMENICA di Quaresima

Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 18,9-14
 
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore.

 

STORIE QUOTIDIANE E CONTEMPORANEE

Come si fa a dire che la Bibbia non sia una parola attuale, vera? Come si fa a pensare che la fede non faccia riflettere e “vedere” e “vivere” in profondità la vita?
Certo! LaParola di Dio è fuori dal Tempo e dalla Storia! Ma nel senso che parla di ogni tempo e ad ogni storia!!
Cosa c’è, infatti, di più contemporaneo e vero del brano di oggi?

STORIE DI SCELTE E DI ABBANDONI
Forse mai come oggi l’uomo si sente libero. Forse mai più di oggi gli uomini sentono di poter affrancarsi, allontanarsi da un Padre vissuto da alcuni come “troppo premuroso”, da altri come “troppo invadente” e da altri ancora come “troppo estraneo e lontano dalla vita”.
Resta il dato di fatto che il mondo di oggi non sa più che farsene di Dio: pretende i doni di Dio e li esige come diritti e, una volta ottenuti, se li prende e li vive in modo sempre più egoistico… (anche noi??) proprio come il figlio minore della parabola di oggi che abbandona la casa del padre, per vivere come il mondo di oggi vuole.
Altri, invece, quelli che apparentemente non hanno “grilli per la testa” (anche noi??) scelgono di restare nella casa del padre perché sono abituati a stare lì, ma non si sentono liberi, non si sentono a casa propria e restano per dovere, perché quella è la cosa “normale”, per abitudine…
Eppure, quando il vivere lontano da Dio e a modo nostro non ci conducono dove noi pensavamo, quando le nostre scelte ci portano le difficoltà, i problemi e le sofferenze della vita, insomma soprattutto quando si tocca il fondo, allora più facilmente si è disposti a“ritornare in sé” e si riflette sulle vecchie scelte sbagliate, ci si interroga su quali siano scelte migliori…
Al contrario, chi pensa di essere nel giusto, e crede di essere “perfetto”, chi ritiene di non aver sbagliato … ma è senza amore che scalda la casa e il cuore… beh in questo caso l’orgoglio non permette di vedere a un palmo dal naso, né permette di sentire il calore dell’amore né per il padre né per il fratello ritrovato!

STORIE DI SCELTE E DI FEDELTÀ
Fortunatamente il padre ha fatto scelte sagge: ha concesso al figlio la libertà e i beni che reclamava, ma non ha rinunciato alla propria paternità, al suo amore per il figlio che si allontanava: ha scelto l’amore, ha scelto di continuare ad amare quel figlio che lo abbandonava, ha scelto di preoccuparsi e di amarlo ancora di più proprio ora che lo abbandonava!
Non ha maledetto quella strada lungo la quale il figlio si allontanava da Lui. Ha continuato a tenerla d’occhio perché poteva essere la strada che avrebbe potuto ricondurre a Lui il figlio!
Ha scelto di restare vigile e questo gli ha permesso di vedere da lontano il ritorno del figlio e di corrergli incontro e di abbracciarlo forte a sé piuttosto che chiudergli le porte di casa in faccia!
Può accadere, invece, e accade al figlio maggiore, che spesso noi uomini quando pensiamo di aver subito un torto o di essere stati abbandonati, non ne vogliamo più sapere dell’altro, del “traditore”, di colui che “ci ha fatto soffrire” col suo abbandono… e di perdonare e di amare non se ne parla proprio!!

FESTA… CERTO! FESTA GRANDE!
Di fronte alla misericordia divina, immersi in questo amore sconfinato di Dio Padre, come non far festa e come non gioire: è questa la domenica del perdono, della gioia, di quella gioia grande che proviene dal sentirsi ATTESI, ACCOLTI, ABBRACCIATI, BACIATI, AMATI, PERDONATI e FESTEGGIATI dal Padre!!! Cosa si può desiderare di più??
Di avere da Dio la grazia di essere e agire con i nostri fratelli come Lui è e agisce con ciascuno di noi… e allora la vita eterna sarà già iniziata e vivremo aspettando solo che diventi piena in Dio!

Pierluigi Patregnani, Lettore

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