
Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,25-33
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
«UNA FOLLA NUMEROSA andava con lui»
In questi giorni, e in crescendo (ma già da mesi, anni e anche decenni), è diventata quasi una “nenia”, una cantilena (o, come il canto delle sirene di Ulisse… una trappola??) sentire tante persone, soprattutto politici, gridare, promettere mari e monti nel nome del bene delle persone (o meglio solo di alcune persone!).
Tutti a cercare le folle, un séguito, una maggioranza, tutti presi a radunare gente attorno alle proprie idee e visioni del mondo con la promessa di una vita migliore, più agiata, più sicura…
Tutti disposti ad addossare ogni colpa possibile sugli altri, sui rispettivi avversari, ma tutti con l’obiettivo di salire verso “il trono del Parlamento a Montecitorio” (visto più come una scalata al potere che come un mettersi a servizio del proprio popolo)…
“EGLI SI VOLTÒ E DISSE LORO”
In questo pessimo clima, arriva il vangelo di oggi con un Gesù che è già seguìto da tanta gente mentre Lui si sta dirigendo verso Gerusalemme, luogo che,Lui lo sa già, sarà “il trono del suo dominio”, il luogo della sua morte per amore: una croce sulla quale essere inchiodato!!
Ce n’è di differenza fra i due atteggiamenti!
Gesù, sembra abbia il problema contrario di tanti altri maestri di ogni tempo e dei politici di oggi: mentre questi ultimi cercano di radunare folle attorno a loro attraverso promesse di benessere, agiatezza, sicurezza… Gesù sembra seguire la via contraria e voler mettere sull’avviso i tantissimi che lo stanno seguendo, esponendo chiaramente alcune chiare condizioni per essere suoi discepoli!
“SE UNO VIENE A ME E NON MI AMA PIÙ DI QUANTO AMI SUO PADRE… E PERFINO LA PROPRIA VITA, NON PUÒ ESSERE MIO DISCEPOLO”
Gesù chiede di metterlo al primo posto, di amarlo al di sopra di ogni altro affetto umano, compresi gli affetti più cari! È la conferma dei comandamenti antichi, che Gesù conferma in pieno: al primo posto ci sia Dio, da amare “con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”!
Non è proprio un “invito a nozze”!
Mettere in second’ordine i genitori, il proprio coniuge e perfino i propri figli a cui si è così attaccati!??
Proprio questo è il punto!
Siamo attaccati a dei doni molto più che al donatore! Come se amassimo più l’anello che la sposa! Come se avesse più importanza un bacio piuttosto che la persona che ce lo dà!
“COLUI CHE NON PORTA LA PROPRIA CROCE E NON VIENE DIETRO A ME NON PUÒ ESSERE MIO DISCEPOLO.”
Gesù così ci aiuta a far chiarezza, a farci vedere le priorità: non c’è alcuna conflittualità nell’amore che ci prospetta, c’è però un ordine ben preciso.
E Gesù, pur di non tradire l’amore per Dio, suo Padre e Datore di tutto, ha dato tutta la sua vita!
La stessa cosa chiede a noi: portare e sopportare ciascuno il peso della nostra croce (che sono le nostre debolezze, le nostre infedeltà e i nostri peccati) e, nonostante ciò, continuare a ripromettere fedeltà a Colui che ci ha donato l’esistenza, non farci abbattere dalla nostra debolezza!
Infatti Gesù ci chiede di amare Dio ancor più della nostra stessa vita (anch’essa meraviglioso dono di Dio!): solo a queste condizioni si può parlare di discepolato!!
Chissà in quanti, di quella numerosa folla che seguiva Gesù, si saranno fermati e non l’hanno più seguito!
“COSÌ CHIUNQUE DI VOI NON RINUNCIA A TUTTI I SUOI AVERI, NON PUÒ ESSERE MIO DISCEPOLO.”
Altro che cercare “fans”… Gesù cerca persone disposte a mettere Dio al di sopra di tutto e tutti… che poi, concretamente, significa prendersi cura e amare tutto e tutti con l’amore che proviene da Dio…
Allora sì che potremo essere suoi discepoli ed essere resi capaci di tutto, anche di dare la propria vita per Dio.
Pierluigi Patregnani, Lettore