
Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11, 2 – 11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
“RALLEGRATEVI SEMPRE NEL SIGNORE: VE LO RIPETO, RALLEGRATEVI”
Terza domenica di Avvento è la domenica della GIOIA che si apre con un invito inequivocabile di San Paolo ai Filippesi:“Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi”!
E anche la prima lettura di oggi (Isaia 35,1-10) è un altro grande invito alla gioia: “Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa…”!
Ma in questi nostri giorni c’è da rallegrarsi?
Circondati come siamo da un numero sempre maggiore di persone (ma forse anche noi stessi)che si chiudono nella propria vita cercando il meglio solo per sé e per i propri cari, senza pensare agli altri; le nazioni si frantumano e si guerreggiano; i poveri, invece che diminuire, aumentano; la terra sembra ribellarsi alla prepotenza degli uomini che la maltrattano…
Ma pure nel passato, sia vicino sia lontano, gli uomini hanno vissuto in mezzo agli stessi problemi!
Eppure l’invito resta chiaro e forte e proviene dalla nostra fede: rallegrarsi e vivere nella gioia è lo stile dei cristiani, tanto che Papa Francesco ci ha scritto una Enciclica, la “Evangeliigaudium” cioè “La gioia del Vangelo”…E TUTTO CIÒ A MOTIVO DI CRISTO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO, MORTO E RISORTO PER NOI!
“SEI TU COLUI CHE DEVE VENIRE O DOBBIAMO ASPETTARE UN ALTRO?”
Se domenica scorsa dicevamo che anche Maria, madre di Gesù, è stata turbata dalla Parola di Dio, oggi abbiamo un altro grande testimone: Giovanni il Battista, cugino di Gesù!
E anche per lui arriva il momento del dubbio. Sì, perché tutto ciò che Israele aspettava dal Messia tanto atteso era una liberazione umana, dal dominio degli stranieri Romani, dall’oppressione causata da un altro popolo… e Gesù non faceva nulla che lasciasse intendere o intravvedere questa strada… anzi!
E anche Giovanni… il più grande tra i profeti o, se volete con le parole di Gesù che di lui dice che“fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista”…anche lui non capisce. Gesù è troppo diverso da quello che la gente, e anche Giovanni, si aspettano dal Messia. Sei tu, o ci siamo sbagliati?
“ANDATE E RIFERITE A GIOVANNI…”
Gesù risponde, ma a modo suo: non dice né un “SÌ” né un “NO”…non ci toglie le castagne dal fuoco!!
La fede si nutre del dubbio. Non c’è fede vera che non debba fare i conti col dubbio! Altrimenti non sarebbe fede ma certezza!
Che dobbiamo fare, Allora?
“… RIFERITE A GIOVANNI CIÒ CHE UDITE E VEDETE: I CIECHI RIACQUISTANO LA VISTA, GLI ZOPPI CAMMINANO…”
Dio ci parla, ma noi lo ascoltiamo? Dio continua a creare e a salvare, ma noi ce ne accorgiamo?
O siamo ciechi e incapaci di vedere, con gli occhi troppo pieni dei nostri desideri e progetti per riuscire a leggere quelli di Dio?
Per questo Gesù ci invita ad aprire gli occhi, guardarci attorno, osservare ciò che accade dentro e attorno a noi… ecco ciò che ci chiede il Signore: di non barricarci nelle nostre paure, di non nasconderci dietro i nostri dubbi, ma di uscire allo scoperto e vivere la vita insieme agli altri e per gli altri… come Gesù!
Questa è la strada che ha inaugurato Gesù: iniziare dalla propria vita, lasciarsi incontrare da Lui, accettare di diventare uomini nuovi, come Cristo, uomini che cercano e trovano Misericordia in Dio, per spargerla tutt’attorno!
E LA VERITÀ VI RENDERÀ LIBERI
Quando ci accorgeremo che davvero Dio ha iniziato dai più poveri, da quelli considerati più miseri e peccatori, solo allora capiremo che la gioia non si può trovare che in Lui, che il senso della nostra vita acquista un sapore di buono solo con Gesù e che Lui è il solo capace di saziarci, ma solo se noi lo desideriamo!
Certo Gesù non ha cambiato il mondo con una magia, e tutti stanno bene e tutti sono felici: Egli ha inaugurato una strada che ci mostra come ricercare e raggiungere la felicità a cui ogni uomo aspira… ma la scelta e il lavoro li ha lasciati nelle nostre mani: allora perché noni entrare in questo Suo fiume d’amore?
Se lo faremo cambierà la vita nostra e del mondo e… LA PACE E LA GIOIA FIORIRANNO OVUNQUE.
Pierluigi Patregnani, Lettore