Siamo nella pausa dell’estate, per quanto riguarda il corso biblico, ma vi invito lo stesso a continuare la lettura delle Sacre Scritture, perché “Lampada ai miei passi è la tua parola, Signore, luce sul mio cammino”, diciamo giustamente riecheggiando il salmo 119 tutto dedicato alla parola di Dio.
Gregorio Magno afferma che la Scrittura cresce con chi la legge.
Secondo San Gregorio Magno, l’esegeta cristiano, leggendo la Bibbia, dalla storia ci si innalza al mistero, «ab historia in mysterium surgit» (Omelia su Ezechiele I, 6, 3).
Gregorio spiega: «Quanto più ciascun uomo santo progredisce nella Sacra Scrittura, tanto più questa stessa Sacra Scrittura progredisce in lui […], perché le parole divine crescono con chi le legge» (I, 7, 8).
Questo principio di lettura della Scrittura era stato ispirato a Gregorio dalla visione iniziale del libro di Ezechiele che stava commentando. Il profeta, nella sua visione, vedeva un «carro» trascinato da «quattro esseri viventi». Le ruote del carro giravano, e Gregorio riflette su queste parole del testo: «Spiritus vitae erat in rotis» (Ez 1, 20).
Ecco il commento: il fatto che lo spirito sta nelle ruote del carro è un simbolo della Scrittura in cui è presente lo Spirito. Il testo biblico è come una ruota che gira: va in alto, poi torna in basso, ma per risalire di nuovo in alto.
Il testo quindi cresce (va in alto), «cresce con chi lo legge». E la ragione è, spiega ancora Gregorio, che la Sacra Scrittura «mentre propone il testo rivela il mistero» («dum narrat textum prodit mysterium») e riesce così a dire le cose passate «in modo tale da predicare [anche] il futuro».
È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce. (Salmo 35,10)
Buona estate a tutti.
Fiorello, diacono
don Mirco