LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI’ – paragrafo 15 e 16

15. Spero che questa Lettera enciclica, che si aggiunge al Magistero sociale della Chiesa, ci aiuti a riconoscere la grandezza, l’urgenza e la bellezza della sfida che ci si presenta. In primo luogo, farò un breve percorso attraverso vari aspetti dell’attuale crisi ecologica allo scopo di assumere i migliori frutti della ricerca scientifica oggi disponibile, lasciarcene toccare in profondità e dare una base di concretezza al percorso etico e spirituale che segue. A partire da questa panoramica, riprenderò alcune argomentazioni che scaturiscono dalla tradizione giudeo-cristiana, al fine di dare maggiore coerenza al nostro impegno per l’ambiente. Poi proverò ad arrivare alle radici della situazione attuale, in modo da coglierne non solo i sintomi ma anche le cause più profonde. Così potremo proporre un’ecologia che, nelle sue diverse dimensioni, integri il posto specifico che l’essere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtà che lo circonda. Alla luce di tale riflessione vorrei fare un passo avanti in alcune ampie linee di dialogo e di azione che coinvolgano sia ognuno di noi, sia la politica internazionale. Infine, poiché sono convinto che ogni cambiamento ha bisogno di motivazioni e di un cammino educativo, proporrò alcune linee di maturazione umana ispirate al tesoro dell’esperienza spirituale cristiana.

16. Ogni capitolo, sebbene abbia una sua tematica propria e una metodologia specifica, riprende a sua volta, da una nuova prospettiva, questioni importanti affrontate nei capitoli precedenti. Questo riguarda specialmente alcuni assi portanti che attraversano tutta l’Enciclica. Per esempio: l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilità della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita. Questi temi non vengono mai chiusi o abbandonati, ma anzi costantemente ripresi e arricchiti.

COMMENTO
Il paragrafo 15 dell’Enciclica Laudato sì si sviluppa attorno al concetto di “ecologia integrale” e presenta una “mappa”, una sorta di guida alla lettura su ciò che affronterà nei capitoli successivi.
Ciascun capitolo affronta una tematica propria, ma il testo nella sua globalità è attraversato da alcune linee tematiche fondamentali. Esse sono riassunte nel paragrafo 16: “l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito di cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dell’ecologia; la necessità di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilità politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita”.
Potremmo dire che la struttura dell’Enciclica è a spirale perché i temi sopra elencati non vengono mai abbandonati, ma anzi, ripresi ed arricchiti.
Siamo chiamati ad entrare in questo vortice concentrico per comprendere sempre di più queste tematiche urgenti e attuali.
Vorrei soffermarmi brevemente su alcuni dei temi citati nel paragrafo 16. Proprio come scrive Papa Francesco sono fermamente convinta che “tutto nel mondo è intimamente connesso” e a questo proposito mi sopraggiunge una intuizione del poeta e artista inglese William Blake, il quale scrisse: “Ho cercato la mia anima e non l’ho trovata. Ho cercato Dio e non l’ho trovato. Ho cercato mio fratello  e li ho trovati tutti e tre”. Questo significa che l’altro è lo specchio che ti permette di conoscere il tuo volto perché con te condivide l’umanità, abbiamo urgente bisogno di aprirci agli altri per arrivare ad un vero dialogo, sincero ed onesto.
L’importanza della relazione è stata affrontata tante volte anche dal filosofo Raimon Panikkar, il quale scrisse: “Ama il prossimo per ciò che è, una parte di te stesso; allarga il tuo piccolo ego egoista, renditi conto che nel tuo te-stesso reale è compreso il prossimo e devi amarlo così com’è, cioè te-stesso, il tuo-io”.
Fin qui abbiamo posto l’accento sulla relazione tra gli uomini e gli uomini e Dio, ma, per avere una relazione autentica con ciò che ci circonda non possiamo escludere il mondo.
Il mondo non è un semplice habitat o una parte esterna di me stesso bensì il mio corpo più grande, che io percepisco solo imperfettamente perché sono, di solito, troppo occupato nelle mie faccende particolari. Il mondo ed io differiamo, ma non siamo due realtà separate, poiché condividiamo la vita, l’esistenza, la storia.
Ecco, allora, che diventa urgente l’appello di Papa Francesco per una “ecologia integrata”, perché il danno arrecato alla Terra è un danno fatto a noi stessi.
Come sottolinea il Cardinal Ravasi: “la fede non è qualcosa che porta i cristiani a trascendere in qualche modo il mondo e lasciarlo alle spalle, ma qualcosa che conduce dritto nel mondo, spingendo ad abbracciarlo e a difenderlo”.
Vorrei concludere ringraziando il Pontefice per aver regalato all’umanità un testo così universale spingendo ognuno di noi ad aver cura di ciò che ci è stato donato: il pianeta Terra.

Daniela Cicetti

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