
Vangelo
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
“SE IL TUO FRATELLO COMMETTERÀ UNA COLPA…”
E a chi non capita di sbagliare??!!
Non capita solo al “fratello”! Può capitare… e CAPITA ANCHE A ME!!
Allora, se si parte da questo presupposto, sembra dire Gesù, come noi vorremmo essere perdonati, allo stesso modo anche dobbiamo essere disposti e disponibili a perdonare l’altro (“… rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”… diciamo quando preghiamo col “Padre Nostro”) e, tanto più, se a sbagliare è un fratello nella fede!!
Inoltre Luca 6,31 ci ricorda altre parole di Gesù e che hanno proposto in positivo quello che già avevano capito anche nell’Antico Testamento e ci ha lasciato questa “Regola d’oro”: “Ma come volete che gli uomini facciano a voi, cosí fate a loro.”
“AVRAI GUADAGNATO IL TUO FRATELLO”
Il confronto col fratello serve al chiarimento, mira al perdono e ha come scopo TORNARE ALLA FRATELLANZA e GUADAGNARE IL FRATELLO, NON GIUDICARLO E TANTO MENO CONDANNARLO!!
Quante volte, invece, la nostra convinzione di essere nel giusto ci porta a fare gli offesi, ad aspettare che sia il fratello a muoversi verso di noi per chiederci perdono del male che ci ha fatto!!
Altre volte può capitare che la certezza di essere “dalla parte della ragione” può condurre a voler vedere il fratello umiliato, quasi annientato dalla vergogna!!Oppure, e addirittura, si può arrivare persino a meditare “vendetta”… in nome di una ben strana “verità”!
Ma siamo ben lontani dall’ “essere di Cristo, cioè “Cristiani”!!!
“OGNI COSA SIA RISOLTA SULLA PAROLA DI DUE O TRE TESTIMONI…”
E lo scopo resta lo stesso anche quando il fratello non comprende il proprio errore: parlare al fratello insieme ad altri non significa metterlo di fronte ad altri che la pensano come noi, ma dargli la possibilità di capire l’errore con altre parole e modi e tentativi diversi, anche di persone estranee al fatto, ma che anch’esse mirano a reinserire il fratello nella Comunione e nella Comunità e… se neanche i consigli della Comunità dovessero servire a far capire al fratello il proprio errore…
“SIA PER TE COME IL PAGANO E IL PUBBLICANO”
E cioè?? Sia allontanato dalla Comunità?? Sia cacciato perché peccatore??Ma se lo siamo tutti???!!!
Eppure sono molte le persone che hanno interpretato e interpretano così queste parole di Gesù!
Ma quando parliamo di “pagani”, cioè non credenti e “pubblicani” cioè peccatori, ricordiamoci che erano le categorie di persone che Gesù privilegiava e cercava per… PORTAR LORO L’ANNUNCIO DELL’AMORE DEL PADRE MISERICORDIOSO!!
E allora ecco cosa deve accadere al fratello che non riesce a comprendere il proprio errore: gli sia, di nuovo, annunciata la Buona novella di Cristo, gli si faccia sperimentare sulla sua pelle l’infinita Misericordia del Padre Buono che ama ogni Suo figlio!
In poche parole…VENGA EVANGELIZZATO, come se fosse uno che non conosce Cristo E GLI SI OFFRA TUTTO L’AMORE di cui si è capaci AFFINCHÉ SPERIMENTI LA BELLEZZA E LA GIOIA che deriva dall’ESSERE AMATI E PERDONATI!!
“DOVE SONO DUE O TRE RIUNITI NEL MIO NOME, LÌ SONO IO IN MEZZO A LORO”
Da ultimo Gesù ci esorta a ricordare quanto importante sia la PREGHIERA e soprattutto quella COMUNITARIA: un potente strumento nelle nostre mani per chiedere aiuto a Dio sia per illuminare la coscienza del fratello che ha sbagliato, sia per donare a noi la capacità di amare il fratello e anche per suggerirci gesti e parole attraverso cui prendercene cura e amarlo ancor di più, vista la sua (E LA NOSTRA!!) fragilità!
Pierluigi Patregnani, Lettore