41. Addentrandoci nei mari tropicali e subtropicali, incontriamo le barriere coralline, che corrispondono alle grandi foreste della terraferma, perché ospitano approssimativamente un milione di specie, compresi pesci, granchi, molluschi, spugne, alghe. Molte delle barriere coralline del mondo oggi sono sterili o sono in continuo declino: «Chi ha trasformato il meraviglioso mondo marino in cimiteri subacquei spogliati di vita e di colore?». Questo fenomeno è dovuto in gran parte all’inquinamento che giunge al mare come risultato della deforestazione, delle monoculture agricole, dei rifiuti industriali e di metodi distruttivi di pesca, specialmente quelli che utilizzano il cianuro e la dinamite. E’ aggravato dall’aumento della temperatura degli oceani. Tutto questo ci aiuta a capire come qualunque azione sulla natura può avere conseguenze che non avvertiamo a prima vista, e che certe forme di sfruttamento delle risorse si ottengono a costo di un degrado che alla fine giunge fino in fondo agli oceani.
42. E’ necessario investire molto di più nella ricerca, per comprendere meglio il comportamento degli ecosistemi e analizzare adeguatamente le diverse variabili di impatto di qualsiasi modifica importante dell’ambiente. Poiché tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna dev’essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati abbiamo bisogno gli uni degli altri. Ogni territorio ha una responsabilità nella cura di questa famiglia, per cui dovrebbe fare un accurato inventario delle specie che ospita, in vista di sviluppare programmi e strategie di protezione, curando con particolare attenzione le specie in via di estinzione.
COMMENTO
L’uomo “immagine di Dio”, è bellezza nella creazione. Chiudiamo gli occhi e viaggiamo nella creazione. Tutto è stato creato per l’uomo perché sia per lui cosa buona e giusta: terra, cielo, acqua, un giardino stupendo fatto di migliaia di colori e ogni specie di frutto. È gustoso assaggiare una pesca matura e succolenta e il suo sugo che ti imbratta la faccia come ad un bambino, d’estate rinfresca la gola dall’arsura del caldo. È bello sentire la musica della pioggia che cade e che sbatte contro le finestre, e gli alberi sembra che allarghino i rami per prendere più acqua possibile. È bello vedere il mare increspato dal vento, sembra un duetto di musica il soffio del vento e il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia.
E al di sotto dell’acqua un altro mondo, fatto di pesci, mammiferi acquatici, di ogni specie e colore. Barriere coralline che sono l’acquario che Dio ha creato per noi. Poi ci sono i delfini che quando li incontriamo ci salutano con salti di gioia. Sembrano quasi dirci che Dio ha fatto questo per noi, per la nostra gioia. Dio ha dato un valore a tutto questo, alla mosca, al vento che ci asciuga il bucato, al pane che ogni giorno mettiamo a tavola.
Ora apriamo gli occhi: vediamo tutto quello che abbiamo elencato? Che valore diamo a quello che Dio ci ha donato? Che valore diamo alla nostra vita? Ognuno di noi potrebbe scrivere o dire tantissime cose che abbiamo fatto e non vanno bene, però, se mi permettete ho un pensiero su questo. Se non ho rispetto di una creatura che la madre porta in grembo e posso ucciderlo e buttarlo via quando voglio. Che cosa mi impedisce di gettare la plastica o l’arsenico o quant’altro nell’ambiente.
Ora apriamo gli occhi e ridiamo valore alla creatura, per poter dare valore al creato. Il creato piange perché è ammalato: curiamolo e custodiamolo come un Figlio.
Pietro Cappelli, diacono