Corso Biblico

DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI

Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio.
Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando.
Allora Paolo e Barnaba con franchezza dichiararono: “Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani.
Così infatti ci ha ordinato il Signore:
Io ti ho posto come luce per le genti,
perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”.
Nell’udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna.
La parola di Dio si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio, mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

COMMENTO

I Fatti 

Abbiamo ascoltato il discorso di Paolo nella sinagoga di Antiochia di Pisidia, le reazioni naturalmente non sono state unanimi, c’è chi ha accolto la buona notizia, del compimento delle promesse fatto da Dio ad Abramo, con l’avvento di Gesù, che morendo sulla Croce per coloro che lo hanno ucciso, porta la salvezza per tutti e Dio Padre lo Risuscita. C’è chi è perplesso, fa fatica a rimettere in discussione la legge di Mosè, che da millenni ha regolato la vita degli israeliti. 

Poi ci sono i pagani che sentono parole d’amore, di comprensione, di perdono. Parole consolanti che rasserenano il cuore e abbracciano la fede. Paolo è invitato ancora una volta a parlare il sabato successivo.

C’è da approfondire il discorso, c’è da capire meglio. Da un sabato all’altro c’è una settimana di tempo e c’è fermento in Antiochia, si discute, si formano circoli, forse ci si accapiglia.

C’è chi accoglie senza se e senza ma la nuova Parola, c’è chi è titubante, c’è chi la rifiuta. Ed ecco che arriva il sabato fatidico.

Quasi tutta la città

Luca ci racconta che quasi tutta la città era nella Sinagoga, Ebrei, Proseliti, Gentili. E’ come se migliaia di persone si fossero stipate in uno spazio ristretto per ascoltare Paolo. Certo la Sinagoga non poteva contenere quasi tutta la gente di Antiochia. Sicuramente Luca vuol sottolineare l’attenzione, la curiosità, o meglio le attese di tanta gente. E’ chiaro che il Messaggio di Paolo e Barnaba aveva colto nel segno. Ma luca da fine scrittore e pittore, ci dipinge un quadro simbolico  è come se “quasi” tutta l’umanità si fosse radunata per ascoltare i messaggeri del Signore.

Ciò che deve farci riflettere è quel “quasi” che è rimasto fuori. Questo è molto importante,  chi è dentro comunque ascolta, poi accetta, rifiuta, ci deve pensare, ma ascolta. Ma mai trascurare chi rimane fuori,  quelli sono da raggiungere.

Oggi più che mai ci rendiamo conto che non possiamo misurare i figli di Dio solo con quelli che vengono alla Messa. Uscire vuol dire raggiungere anche quelli che restano fuori, altrimenti diventiamo una setta per pochi intimi. Invece l’amore di Dio che è nel nostro cuore e nelle nostre mani deve raggiungere tutti.Certo la descrizione di Luca ci fa un po’ invidia, oggi diremmo che quasi tutta la Città è fuori dalla Sinagoga. 

La gelosia

Ma guarda un po’ cosa succede, vedendo tutta questa folla i Giudei diventano gelosi, sicuramente non tutti, perché molti come vedremo abbracciarono la Fede. Ma alcuni Giudei cominciarono a contestare Paolo e Barnaba bestemmiando.

Secondo loro  Gesù era morto sulla Croce come un malfattore, un infame che aveva tradito. Secondo  la legge di Dio trasmessa da Mosè, Paolo e Barnaba vengono a dire che proprio quella morte così infamante porta la salvezza a tutta l’umanità.E con la risurrezione si realizza e trae compimento la legge di Mosè e i Profeti. E’ l’apice della blasfemia, nonostante questo moltissima gente ascoltava e approvava.

Cosa che non succedeva con la loro predicazione che permetteva si l’accoglimento anche dei pagani, ma ha condizione che si circoncidessero e accettassero tutte le loro norme e tradizioni.  La gelosia dei Giudei è la Gelosia di chi si crede di avere in tasca la verità, di chi si sente migliore degli altri. E’ un fondamentalismo strisciante chiuso che serpeggia anche nella Chiesa di oggi, dove gruppi e gruppuscoli si chiudono intorno alle loro verità giudicando coloro che ne sono fuori. A volte ristretti in un moralismo che neanche loro riescono a rispettare. Mi viene in mente la frase che Abramo dice al ricco epulone, che vuole mandare il povero Lazzaro, ormai nella gloria di Dio ad avvisare i fratelli perché si ravvedano “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi”.  Lc 16,19-31.

Questo ci dimostra che spesso il Vangelo fa più presa su che ne è completamente all’oscuro piuttosto che a chi pensa di sapere tutto e non capisce che il cammino del vangelo è una conversione continua. Dove ogni giorno di fronte alla vita c’è una “crisi” che ti interroga e ti chiede di inginocchiarti davanti al Signore e chiedergli aiutami a capire. Oppure evangelicamente “aumenta la mia fede.

Noi ci rivolgiamo ai pagani

Paolo e Barnaba sono consapevoli che la loro missione è tra i pagani, ma non possono non annunciare il Vangelo ai depositari delle radici da dove tutto prende origine, non possono non cercare di aprire gli occhi ai propri fratelli, Paolo si rammaricherà spesso di questo, è struggente l’affermazione nella lettera ai Romani 9,1-5 “……ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei essere io stesso anatema (scomunicato)  separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne…….”Rinuncerebbe perfino a credere in quel Gesù che ama cosi tanto se questo servisse a convertire i Fratelli Giudei.  Anche quando sarà a Roma prigioniero continuerà ad accogliere i suoi fratelli ebrei per cercare di convertirli. Vorrebbe abbattere quel muro di divisione e fare un solo popolo di figli di Dio. Ma intanto andrà dai pagani che lo accolgono con gioia.

La Scrittura

Ciò che Paolo e Barnaba testimoniano, non viene da una loro idea, o elaborazione teologica o filosofica, ma da Dio. Infatti citano il Profeta Isaia 49,6 che recita “E’ poco che tu sia mio servo, sarai molto di più, sarai luce di salvezza fino all’estremità della terra, luce delle nazioni, salvezza di tutto il mondo”

Infatti Paolo così spiega la ragione del suo zelo per il Vangelo di Gesù “Così infatti il Signore mi ha comandato: ti ho posto come luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra” . Sarà un fallimento per il Servo di Javè, dirà infatti “invano ho faticato…”.Sembra  che per i proclamatori della Parola di Dio  a cominciare dal Maestro Gesù, ci sia solo il fallimento, ma è quella la strada dell’amore che deve passare a costo di soffrire, la scrittura ci dice che la verità per far breccia nel cuore dell’uomo deve lottare e anche perdere per illudere il vincitore che la vittoria del male è un’illusione, ma che la morte per amore è la vera vittoria sul male.

I pagani si fanno credenti

Ma chi non ha il cuore indurito percepisce tutto questo, infatti i pagani,  che non hanno certezze, hanno visto in Paolo e Barnaba ma soprattutto nella loro testimonianza, una via nuova, una via di speranza, in un Dio che soprattutto è misericordioso e perdona. Che non detta leggi e regolamenti ma che Ama è da la vita. Esiste un altro dio che da la vita per i propri fratelli ? Questo è il seme gettato che si nasconde, nel terreno fertile del cuore dei giusti, indipendentemente da tutte le differenze di razza, colore e religione, che emerge e si propaga.

Scacciata dei messaggeri  – Persecuzione

Fustigazioni, cacciate, lapidazioni, morte, eppure è proprio attraverso queste sofferenze che la Parola si propaga, proprio perché è radicata nel cuore dell’uomo, perché nel cuore dell’uomo esiste la verità, magari soffocata dalla paura. Basterebbe che comprendessimo che la verità non può emergere senza difficoltà, prima di tutto interiori perché dobbiamo vincere i nostri blocchi , la comodità del divano piuttosto che il muoversi e andare. Poi ci sono le paure della vita, del mondo che non vuole la verità dell’amore, preferisce l’ipocrisia, l’inganno, la violenza per ottenere tutto e subito, ma il tutto e subito è effimero non dura. A volte, e lo vediamo anche adesso, anche nella Chiesa di fronte alle difficoltà tendiamo ad avvilirci a richiuderci in noi stessi invece di capire ciò che lo Spirito Santo oggi, si proprio oggi ci suggerisce.

La Comunità neonata cresce piena di gioia e di Spirito Santo

Allora mentre i missionari partono, i semi lasciati cominciano a crescere, timorosi e nascosti ? no !!! Pieni di Gioia, perché i credenti hanno capito che lottare per la Verità con la Fede nel cuore, anche nella sofferenza, da Gioia, e la gioia è più contagiosa del male e vince il male. La Gioia è il segno della presenza di Dio. La Gioia c’è quando l’amore è corrisposto. Cosa cerca l’uomo ?, l’amore corrisposto, la felicità, la pienezza di vita. 

Preghiamo perché davvero il nostro cristianesimo si apra a tutti , per non voler ridurre tutti in un ovile, ma per voler tirare fuori tutti dagli ovili per portarli ai pascoli della vita. Perché negli ovili le pecore sono tosate, munte e macellate, mentre fuori vivono e sono come il pastore. (Fausti)

Fiorello Ciaramicoli, diacono

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