Corso Biblico – ATTI DEGLI APOSTOLI 15,1-12

Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: “Se non vi fate circoncidere secondo l’uso di Mosè, non potete esser salvi”. Poiché Paolo e Barnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samaria raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli.
Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro. Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè. Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:
“Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede.
E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede.
Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro”. Tutta l’assemblea tacque e stettero ad ascoltare Barnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.

PREMESSA

Il Primo viaggio di Paolo e Barnaba ci ha riservato non poche emozioni. La forza e il coraggio dei due missionari ci ha colpito. La Parola spinta dallo Spirito Santo e “trasportata” dai due intrepidi missionari e si è diffusa come il polline portato dal vento e dove si è posata ha attecchito,nonostante il vento contrario della persecuzione o meglio possiamo dire grazie anche al vento contrario della persecuzione.

Anche ad Antiochia di Siria dopo il ritorno di Paolo e Barnaba c’è  l’entusiasmo per  il successo della missione ma c’è anche una forte opposizione, le cose devono essere chiarite perché i cuori più semplici, coloro che si sono avvicinati alla fede da poco possono essere traviati da queste continue discussioni. Inoltre è importante che alla Parola di salvezza che diffonde Paolo tra i Pagani sia confermata da tutta la Chiesa affinché diventi patrimonio di tutti e non il messaggio di una persona. Per questo è importante questo primo concilio di Gerusalemme, perché la Chiesa nascente si fa carico non solo dei Giudei convertiti e dei proseliti ma anche dei pagani, allargando gli orizzonti fino ai confini della terra, come aveva chiesto Gesù.

Vorrei inoltre puntualizzare una cosa, quando nella liturgia proclamiamo gli Atti degli Apostoli o qualsiasi altra lettura che non sia il Vangelo, chiudiamo il brando affermando che quello che abbiamo letto è “Parola di Dio”.

Quindi quella Parola anche se scritta da Luca,  è Parola di Dio. E non potrebbe essere che così perché meditando queste bellissime pagine ci si rende conto che c’è un arte nel descrivere i fatti che non può che essere ispirata da Dio.

Luca descrive, fatti, personaggi, situazioni che nel loro evolversi e districarsi a volte anche con atteggiamenti molto forti, (i litigi, le lapidazioni) ci danno degli insegnamenti fondamentali oggi per la nostra vita e per la vita della Chiesa.

E’ Dio che ci parla e ci dice come rapportarci con i fratelli, come dirimere le le contese, come crescere nella fede, ed è un insegnamento così attuale che sconvolge.

Luca guidato dallo Spirito scrive parole eterne che devono guidare il presente e il futuro della nostra vita e della vita della Chiesa.

CIRCONCISIONE O NON CIRCONCISIONE

Nel viaggio intrapreso da Paolo e Barnaba abbiamo visto che in ogni città toccata la Parola ha attecchito e preso vigore. Abbiamo visto anche il rifiuto di tanti ,specialmente Giudei, che non si sono limitati a ignorare la nuova dottrina, ma hanno attaccato frontalmente Paolo e Barnaba anche fisicamente per confutare il Vangelo di Gesù.

Ma nello scorrere del tempo una spaccatura si delinea anche tra i Cristiani ebrei e coloro tra i pagani che avevano accolto la Parola.

 I più agguerriti erano i Farisei convertiti che non riuscivano ad accettare che i pagani potessero accogliere il Vangelo senza prima accogliere la Legge di Mosè e quindi praticare la circoncisione.

Il brano ci dice che arrivarono ad Antiochia alcuni venuti dalla Giudea che dicevano : «Se non vi fate circoncidere secondo l’uso di Mosè, non potete esser salvi».

Paolo e Barnaba capiscono che questa imposizione avrebbe causato grossi problemi perché una richiesta del genere non sarebbe stata compresa dai pagani prevalentemente di lingua e cultura Greca ai quali le parole di Paolo avevano scaldato il cuore per la loro apertura e per la libertà che trasmettevano. Testimoni di un Dio che per Amore si fa uomo e muore sulla Coroce.

Permettere che tra i pagani si insinuasse la pretesa che dovevano circoncidersi prima di ricevere il battesimo equivaleva a sbattergli la porta in faccia e smentire tutto ciò che Paolo aveva predicato. Come se i pagani dovessero pagare un pegno a Dio per essere salvti.

Come se la Grazia scaturita dal Sangue di Cristo morto sulla Croce per la salvezza di tutti passasse in secondo piano. Memorabile è la lettera ai Galati, che vi consiglio di leggere.

Tutto ciò scatena una grande discussione che nemmeno l’autorevolezza di Paolo e Barnaba riescono a dirimere, tanto da decidere di andare a Gerusalemme e sottoporre la questione agli apostoli e agli anziani.

RITORNO A GERUSALEMME

Paolo e Barnaba insieme ad altre persone si avviano verso Gerusalemme, ma come vediamo anche questo viaggio impegna i due nella predicazione perché passando nei territori della Fenicia e della Samaria visitano le comunità precedentemente formatesi dopo il martirio di Stefano, con la diaspora e l’azione di Filippo, Pietro e Giovanni, delle quali abbiamo a suo tempo parlato.

 Queste comunità vengono informate del successo che la predicazione ha avuto tra i pagani suscitando la gioia tra tutti i  fratelli. Questo è molto interessante perché i due missionari sanno che a Gerusalemme ci sarà lotta dura allora preparano il terreno per manifestare agli apostoli  e agli anziani l’inarrestabile cammino della Parola.

Il sospetto ce lo fa venire il fatto che come si vede nella cartina, il gruppo di Antiochia guidato da Paolo e Barnaba avrebbepotuto prendere una nave e raggiungere il porto di Cesarea in pochi giorni  e quindi  incamminarsi per Gerusalemme. Ma preferiscono percorrere la via di terra impiegandoci molti più giorni permettendogli di  visitare le comunità sul territorio.

SI RIUNISCE IL CONCILIO

A Gerusalemme troviamo la Chiesa Madre già strutturata,  sulla falsa riga del Sinedrio anche se come vedremo c’è grande disponibilità all’ascolto.

 Ci sono gli Apostoli con Pietro e gli anziani riuniti in conclave pronti ad ascoltare.

I due missionari iniziano il racconto lodando Dio per le opera che aveva compiuto per mezzo loro presso i pagani, ma vengono subito interrotti dalla setta dei Farisei che avevano abbracciato il Vangelo di Gesù, che pretendono subito di imporre ai pagani la circoncisione e la legge di Mosè.

A questo punto interviene autorevolmente  Pietro con un bellissimo discorso nel quale ricorda che è Dio stesso ad aver fatto delle scelte ben precise del quale lui stesso ne è protagonista e testimone. (suo malgradoo) Di come Dio ha donato a loro lo Spirito Santo prima che siano tati battezzati, trattando allo stesso modo Giudei, proseliti e Pagani facendoli giungere alla salvezza per mezzo della Fede in Gesù che morendo sulla Croce ,  considerando tutti peccatori a permesso che tutti si salvino per mezzo di lui, non per mezzo della legge che rende schiavi.

La legge stabilisce e rileva il peccato ma non libera, perché la libertà è un stto d’amore non codificabile.

La legge è un giogo da portare che paralizza invece di liberare. (Lo storpio davanti alla porta Bella bloccato dalla legge) (Il paralitico di Listra, bloccato dall’idolatria)

“Perché dunque continuate a tentare Dio” dice Pietro, tentare Dio significa pretendere qualcosa da lui. Farne lo strumento delle nostre convinzioni e questo non è accettabile.

E’ possibile continuare a ubbidire alla legge di Mosè, essere circoncisi e abbracciare il vangelo? Certo,  per chi appartiene alla cultura millenaria del Popolo di Israele,  ma imporlo a popoli culturalmente diversi è un puro atto di violenza. Perché  dice Pietro “noi crediamo che per la Grazia del Signore Gesù  siamo stati salvati  e nello stesso modo anche loro”

L’autorevolezza di Pietro riporta la calma nella assemblea permettendo a Barnaba e Polo di continuare il loro racconto.

 

ALCUNE RIFLESSIONI

Prima di tutto vorrei sottolineare l’importanza fondamentale che ha nella vita della Chiesa questo primo Concilio. Luca descrive magistralmente questo modo di confrontarsi, per certi versi molto acceso ma illuminante.

Vedremo il seguito la prossima volta. Ma già da adesso c’è un grande desiderio di ascoltare e di mettersi in discussione.

Questo è un grande insegnamento per noi oggi, perché spesso arriviamo alle nostre assemblee già carichi delle nostre idee, dei nostri progetti. Allora il parlare diventa un confutare le idee degli altri a vantaggio delle mie.

 Questo giorni mi è capitato di assistere al dibattito in Parlamento, è l’esempio eclatante dell’non ascolto.

Uno parla e gli altri se ne vanno a spasso o parlano tra di loro. Tutto è stato già deciso , tutto è stato deciso. Chi prova a dissentire è buttato fuori.

La Parola di Dio ci dice che non è così. L’ascolto è fondamentale per prendere decisioni  importanti. Andiamo alle assemblee con le nostre idee ma con nel cuore il desiderio di ascoltare anche quelle degli altri per crescere insieme e insieme con l’aiuto dello Spirito trovare le soluzione.

Una seconda cosa da sottolineare è l’importanza che riveste la Chiesa di Gerusalemme, la Chiesa Madre nell’economia della missione. Non si cammina da soli, ma insieme. A volte il confronto è doloroso perché è difficile concordare idee, convinzioni, tradizioni.

Non sempre si raggiungono i risultati sperati, vorremmo fare in fretta ma la Parola ci invita alla calma, alla riflessione ,è bene  a volte fermarsi un attimo piuttosto che bruciare le tappe per poi cadere nel burrone del fallimento.
Sappiamo bene quanto il Corpo di Cristo ha sofferto lungo la storia e soffre tuttora perchè frammentato in tanti rivoli.

Un ultima cosa che mi ha colpito, anche se di secondaria importanza è la finezza di Luca nel curare

i particolari, Per esempio il prevalere di Paolo su Barnaba.

 All’inizio bel viaggio Luca cita prima Barnaba poi Paolo, man mano che il cammino prosegue e Paolo diventa sempre più protagonista ecco che anche la scrittura cambia e cita prima Paolo poi Barnaba, ma a Gerusalemme è Barnaba a prevalere, perché era conosciuto e stimato mentre Paolo era ancora molto discusso, è quindi la fiducia degli apostoli e degli anziani di Gerusalemme è posta su Barnaba.

Tutto questo perché nei piani di Luca Barnaba, il fine tessitore, l’uomo retto, il prototipo di ogni cristianodovrà lasciare la piazza alla forza propulsiva di Paolo che dovrà portare la Parola al centro del “Mondo” a Roma. E Barnaba scomparirà dagli atti, ma proseguirà il cammino insieme con Marco l’Evangelista, un giovane che aveva bisogno di una guida importante. Ma questo lo vedremo più avanti.

 PREGHIERA

Fa luce,  Signore, sulle mie cecità, sulle mie dure e irrinunciabili pretese, perché io accetti il confronto, mi lasci mettere in discussione dai fatti e dalle argomentazioni più sensate e più convincenti delle mie.

Perché la verità è una vetta ardua, è frutto di una ricerca corale. Dammi il gusto del canto corale, perché la mia voce possa entrare nella |”sinfonia” che il tuo Amore vuole diffondere, per toccare i cuori in profondità. Amen

Fiorello Ciaramicoli, diacono

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