
II. LA SAPIENZA DEI RACCONTI BIBLICI
72. I Salmi invitano con frequenza l’essere umano a lodare Dio creatore, Colui che «ha disteso la terra sulle acque, perché il suo amore è per sempre» (Sal 136,6). Ma invitano anche le altre creature alla lode: «Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. Lodatelo, cieli dei cieli, voi, acque al di sopra dei cieli. Lodino il nome del Signore, perché al suo comando sono stati creati» (Sal 148,3-5). Esistiamo non solo per la potenza di Dio, ma davanti a Lui e con Lui. Perciò noi lo adoriamo.
73. Gli scritti dei profeti invitano a ritrovare la forza nei momenti difficili contemplando il Dio potente che ha creato l’universo. La potenza infinita di Dio non ci porta a sfuggire alla sua tenerezza paterna, perché in Lui affetto e forza si coniugano. In realtà, ogni sana spiritualità implica allo stesso tempo accogliere l’amore divino e adorare con fiducia il Signore per la sua infinita potenza. Nella Bibbia, il Dio che libera e salva è lo stesso che ha creato l’universo, e questi due modi di agire divini sono intimamente e indissolubilmente legati: «Ah, Signore Dio, con la tua grande potenza e la tua forza hai fatto il cielo e la terra; nulla ti è impossibile […]. Tu hai fatto uscire dall’Egitto il tuo popolo Israele con segni e con miracoli» (Ger 32,17.21). «Dio eterno è il Signore, che ha creato i confini della terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato» (Is 40,28b-29).
74. L’esperienza della schiavitù in Babilonia generò una crisi spirituale che ha portato ad un approfondimento della fede in Dio, esplicitando la sua onnipotenza creatrice, per esortare il popolo a ritrovare la speranza in mezzo alla sua infelice situazione. Secoli dopo, in un altro momento di prova e di persecuzione, quando l’Impero Romano cercò di imporre un dominio assoluto, i fedeli tornarono a trovare conforto e speranza aumentando la loro fiducia in Dio onnipotente, e cantavano: «Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie!» (Ap 15,3). Se Dio ha potuto creare l’universo dal nulla, può anche intervenire in questo mondo e vincere ogni forma di male. Dunque, l’ingiustizia non è invincibile.
75. Non possiamo sostenere una spiritualità che dimentichi Dio onnipotente e creatore. In questo modo, finiremmo per adorare altre potenze del mondo, o ci collocheremmo al posto del Signore, fino a pretendere di calpestare la realtà creata da Lui senza conoscere limite. Il modo migliore per collocare l’essere umano al suo posto e mettere fine alla sua pretesa di essere un dominatore assoluto della terra, è ritornare a proporre la figura di un Padre creatore e unico padrone del mondo, perché altrimenti l’essere umano tenderà sempre a voler imporre alla realtà le proprie leggi e i propri interessi.
COMMENTO Nel 2° Capitolo della Laudato Si’ Papa Francesco passa da una esposizione delle diverse infermità che affliggono il mondo e la famiglia umana, allo sviluppo di una proposta di cura radicata nella fede e nella Bibbia. Egli inizia il suo discorso enfatizzando di nuovo la necessità che scienza e religione siano in dialogo: “Se si vuole veramente costruire una ecologia che ci permetta di riparare tutto ciò che abbiamo distrutto, allora nessun ramo delle scienze e nessuna forma di saggezza può essere trascurata, nemmeno quella religiosa con il suo linguaggio proprio. Inoltre la Chiesa Cattolica è aperta al dialogo con il pensiero filosofico e ciò le permette di produrre varie sintesi tra fede e ragione” (n. 63). Il Papa ricorda che gli esseri umani sono parte del piano di Dio per la creazione (n. 65). Noi siamo stati pensati per essere in relazione con Dio, con gli altri e con il mondo in cui viviamo; il peccato, specialmente quando presumiamo di prendere il posto di Dio e dimentichiamo che anche noi siamo creature, è una rottura di queste relazioni (n. 66). Quindi piuttosto che pensare che il “dominio” sopra la terra e le creature di Dio (Gn 1,28) sia una giustificazione per fare ciò che vogliamo con esse e con ciascuno di noi, noi siamo invece chiamati a essere custodi responsabili (n. 67-69). Papa Francesco richiama ripetutamente il messaggio biblico: “tutto è in relazione ed è interconnesso” (n. 70). Basta un uomo buono perché ci sia speranza e c’è saggezza nel riposo dello Sabbath (n. 71). La contemplazione del Creato può portarci alla lode, al ringraziamento, a una fede più profonda nell’amore salvifico che Dio ha per noi e a un maggior desiderio di giustizia (n. 72-74).
“Guida allo studio dell’ Enciclica Laudato Si’”, Commissione Interfrancescana di Giustizia, Pace e Integrità del Creato.