
At 2,1-11; Sal 103; Gal 5,16-25; Gv 15,26-27; 16,12-15.
Gli Atti degli Apostoli narrano ciò che è accaduto nel giorno della Pentecoste quando si trovavano tutti insieme nello stesso luogo, cioè la discesa dello Spirito Santo. Tale avvenimento ha dato dunque l’avvio ad una nuova era, un nuovo tempo: l’era dello Spirito e della Chiesa. Lo Spirito Santo, come dice Gesù nel Vangelo, ha una doppia funzione: dare testimonianza e guidare la Chiesa nascente.
Lo Spirito Santo dà testimonianza per aiutarci ad essere testimoni
L’evangelista Giovanni presenta il discorso che Gesù rivolge ai suoi discepoli subito dopo la Cena e prima della sua imminente Pasqua, cioè il Suo passaggio. Egli parla della venuta di un Paraclito, il consolatore, oppure come si chiama tecnicamente un avvocato difensore; letteralmente colui che è chiamato vicino, in quanto chiamato accanto. Papa Francesco lo direbbe un amico che ogni giorno si fa per ciascuno di noi compagno di strada. Lo Spirito Santo dunque è un compagno di strada.
La prima missione del Paraclito, questo compagno di strada è quello di dare testimonianza su Gesù. Nel dire di Gesù, lo Spirito darà testimonianza di Gesù perché prenderà quello che è del Figlio e del Padre e annuncerà agli apostoli, alla nuova comunità ecclesiale. Egli dunque prenderà dal Padre e dal Figlio, la nascente comunità ecclesiale dei credenti s’inserisce in un progetto d’amore permeato dalla presenza dalle tre persone della Trinità. Lo Spirito darà testimonianza dell’amore di Dio Padre e di Gesù suo figlio. Infatti, Gesù è venuto nel mondo per testimoniare ed annunciare l’amore misericordioso del Padre anzi egli è l’immagine vivo dell’amore del Padre per l’umanità. Lo Spirito dà testimonianza di questo amore e di questa comunione ecco perché Gesù afferma Egli perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà: annuncerà e testimonierà l’amore.
Ma questa testimonianza è diretta contro il mondo: il mondo che ha dimostrato l’odio contro Gesù, il mondo che è stato avverso alla Parola di Gesù, il mondo che si è rifiutato ad accettare la veridicità delle parole di Gesù. Questo mondo, come dice Gesù, lo ha odiato. È il mondo delle tenebre. Già all’inizio del suo Vangelo, Giovanni aveva detto che veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non lo accolsero. Il mondo ha preferito le tenebre e non ha accolto la luce vera. Un mondo cosi è un mondo senz’amore e pieno di odio. Ecco perché lo Spirito Santo darà testimonianza dell’amore.
Nel compito di dare testimonianza, lo Spirito non è da solo, anche i discepoli devono dare testimonianza: e anche voi, afferma Gesù mi renderete testimonianza perché siete con me fin dal principio. Si può dire dunque che il compito dello Spirito di testimoniare e quello dei discepoli si fondono in un’unica missione della Chiesa, lo Spirito in realtà coinvolge il mondo attraverso la missione della Chiesa. Allora, la missione della Chiesa è la missione dello Spirito: testimoniare l’amore fino ai confini della terra. Infatti, Gesù, come avevo già accennato la domenica scorsa, aveva detto mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra. Lo Spirito Santo dà testimonianza per aiutarci ad essere testimoni, ci rende capaci di vivere le esigenze della parola di Dio di vivere l’amore e di tradurre il Vangelo – la buona notizia dell’amore – in gesti semplici ma autenticamente umani.
Lo Spirito guida la Chiesa nascente
La seconda missione dello Spirito Santo, secondo il Vangelo odierno, è quella di essere guida: “Egli vi guiderà”, afferma Gesù, “a tutta la verità”. Infatti, si tratta dello Spirito di verità che introduce i discepoli di Cristo nella vita stessa di Cristo. Fa entrare nella profondità della verità, che è Cristo, per sentire questa Verità molto viva in noi.
Lo Spirito Santo come guida ci introduce alla vita di comunione e di amore che ci permet-terà ad uscire da noi stessi, dalle nostre chiusure per poterci aprire agli altri. Lui ci conse-gna all’Amore, c’insegna l’Amore, ci immerge nell’Amore, Lui ci fa conoscere il Signore e il suo amore per noi e ci fa vivere un’esperienza di intimità con Dio e di apertura verso gli altri, come era successo nel giorno della Pentecoste. In quel giorno c’erano cittadini pro-venienti da varie località, regioni, parlanti lingue diverse e con usi e tradizioni culturali differenti, ma gli Apostoli si rendono comprensibili a tutti poiché parlavano il linguaggio dello Spirito Santo, cioè quello dell’amore, quello che unisce e non separa, quello che fa comunione e non divisione. Lo Spirito Santo li guidò e continua a guidare la Chiesa oggi affinché anche noi possiamo parlare il linguaggio dell’amore. È lo Spirito che guida la Chiesa, nonostante gli uomini facciano di tutto per ostacolarlo, ma lo Spirito Santo conti-nuerà a soffiare dunque lasciamoci guidare.
Il discepolo missionario è colui che si lascia guidare dallo Spirito Santo per testimoniare l’amore di Dio nel suo quotidiano. Si lascia guidare per parlare il linguaggio della verità e dell’amore. Per il Santo Padre, “il linguaggio della verità e dell’amore, è la lingua univer-sale: anche gli analfabeti possono capirla. Il linguaggio della verità e dell’amore lo capi-scono tutti. È una lingua che tutti possono capire. È un linguaggio che sa rimuovere le barriere e fa crescere la Chiesa”.
Padre Osorio