
COMMENTO ATTI 21, 1-14
Sia fatta la volontà del Signore !!!!! è la risposta di Gesù al Getzemani !!!! la madre di ogni discernimento !! ogni istante della vita di Paolo è guidato da questo mantra che anche noi dovremmo ripetere continuamente, sottoponendo la nostra vita a un discernimento continuo affinchè la volontà del Signore si realizzi.SI, perché fare la volontà del Signore non significa ubbidire a regole e regoline ma leggere ciò che si sta vivendo e agire di conseguenza. Pensare che lo ripetiamo continuamente nel Padre Nostro.
Il Cristiano è o dovrebbe essere un profondo conoscitore del tempo e di colui che lo governa e saperlo interpretare alla luce della Parola.
Questo brano dal versetto 1 al 14 è caratterizzato dal viaggio che Paolo compie da Mileto dove ha salutato gli Anziani di Efeso e che lo porterà a Gerusalemme. E’ evidente che Luca è presente è può fare una cronaca molto dettagliata del viaggio. Non è solo un viaggio di trasferimento ma è un viaggio missionario perché Paolo non smette ti annunciare, confortare e sostenere le comunità che incontra sul cammino. Le soste che la nave fa per caricare e scaricare sono occasione per Paolo di incontrare le comunità ed ogni incontro è un momento di grande emozione perché tutti conoscono l’itinerario di Paolo e il suo andare deciso a Gerusalemme, ma tutti sanno anche che a Gerusalemme non avrà un accoglienza facile e tutti gli consigliano di desistere.
Questo non impedisce a Paolo di proseguire comunque il suo cammino. Ci si potrebbe chiedere come mai Paolo a Efeso ascolta i consigli dei suoi amici e non interviene nella bagarre con gli orafi invece qui non ascolta chi lo ama profondamente.
E’ un bell’esempio di discernimento e dipende dalla meta che il Signore ha indicato a Paolo. Anche se la scelta poi può essere molto più pericolosa.
Questi sono i brani della Passione di Paolo che assomiglia sempre più alla passione del Maestro. Anche Gesù ha la sua meta, Gerusalemme, e nessuno può fermarlo neanche l’amore se vogliamo molto umano, di Pietro che vuole impedirgli di morire sulla croce e di Tommaso che quando Gesù vuole andare verso Gerusalemme perché lazzaro è morto, dirà andiamo a morire con lui.
Ma se Gesù non fosse stato risoluto nel suo andare, nel dirigersi verso il compimento del disegno di Dio Padre , oggi noi non saremmo qui a parlare di lui.
Gli incontri che Paolo fa lungo il cammino non sono mai banali e inutili. Bellissimo l’incontro con Filippo uno dei sette di cui fa parte anche Stefano. Filippo se ne andato da Gerusalemme proprio per la persecuzione organizzata da Saulo, Stefano è morto e tanti sono stati perseguitati per colpa di Paolo che ora è li ospitato nella casa di Filippo. E’ il miracolo della Croce. Il Perdono. La casa che ospita Paolo è la casa del perdono. E’ l’esperienza più bella che un uomo possa fare, essere accolto nella casa di colui al quale ai fatto del male che ti accoglie ti perdona e ti offre ospitalità. E’ un esperienza unica.
Bellissima la figura delle quattro sorelle, figlie di Filippo, nubili e profetesse. C’è un aria nuova in questa casa, Filippo è chiamato l’evangelista, accoglie in casa il suo vecchio persecutore come un fratello, le sue figlie non sono spostate ma non per questo sono emarginate come le donne di Israele segnate a dito perché sterili o perché non ancora sposate, anzi sono profetesse, annunciano il vangelo e hanno diritto di parola. Benedetti da Dio sono coloro che amano e con il loro amore generano fratelli di Gesù e figli di Dio.
Paolo in questo viaggio fatto a tappe incontra ancora Agabo il profeta che aveva annunciato la carestia a Gerusalemme, ora con un gesto da antico profeta, Vedi Geremia 13, 1s, 18,1s, Ezechiele4-5 ecc. prende la cintura di Paolo e si fascia mani e piedi annunciando a Paolo ciò che lo aspetta a Gerusalemme.
COMMENTO ATTI 21,15 -26
Finalmente a Gerusalemme, Paolo non va subito da Giacomo ma viene ospitato da un certo Mnasone di Cipro, un discepolo della prima ora come Barnaba. A Gerusalemme Paolo viene accolto festosamente dai fratelli nella fede probabilmente provenienti dal paganesimo.
Ma i problemi per Paolo arrivano dalla Chiesa Madre che nel frattempo con Giacomo si era strutturata e si era guadagnata una certa tolleranza perché pur seguendo Cristo si era adeguata e quindi praticava tutto ciò che richiedeva la legge di Mosè. Pietro era ormai a Roma i dodici dispersi per il mondo. L’arrivo di Paolo è accolto con gioia ma anche con apprensione da Giacomo e dagli anziani che accolgono il resoconto di Paolo che tra l’altro aveva con se le offerte delle Chiese per i poveri della comunità di Gerusalemme, particolare trascurato. Luca probabilmente, visto l’evolversi doloroso degli eventi evita questo fatto. Che Paolo abbia le offerte con se è certo 1Cor 16,1-4 ma non si capisce se siano state accettate.
Ciò che preoccupa Giacomo e gli anziani è che l’arrivo di Paolo porti scompiglio. Nell’approvare il resoconto di Paolo e ribadendo ancora la libertà dei pagani di accogliere il vangelo senza alcun impedimento fa trapelare una certa inquietudine.
A Gerusalemme non c’è serenità, i animi sono tesi, I Giudei più intransigenti sono in fermento, I Giudei Cristiani sono tollerati ma probabilmente guardati a vista, Stefano e Giacomo l’apostolo sono stati uccisi, a causa della la predicazione di Paolo c’è un distacco sempre più netto tra i Giudei e i Cristiani fuori dai confini di Gerusalemme.
Insomma è arrivato in famiglia il parente importante ma scomodo che viene accolto a braccia aperte ma con la porta ben spalancata affinché riparta subito.
Giacomo si affretta infatti a fare a Paolo un resoconto delle dicerie che i Giudei specialmente della diaspora vanno dicendo di lui: che cioè invita i Giudei a non rispettare la Legge, che parla male del Tempio, invita a non circoncidersi ecc. Accuse rivolte anche a Gesù e a Stefano.
Invita quindi a Paolo un gesto che smentisca tutto ciò, gli chiede di accompagnare al Tempio quattro uomini che avevano un voto da sciogliere, sembra sia il rito del nazireato Nm 6,1-21 un rito abbastanza complesso e lungo ma anche abbastanza costoso, cosi da fugare ogni dubbio nella gente.
Paolo capisce (discernimento) che ora non può sottrarsi a questa richiesta perché vede ancora nei suoi fratelli la fatica a capire la novità di Cristo e la sua libertà, e non vuole dare scandalo, accetta quindi di accompagnare i quattro. Ma vedremo che non basterà.E’ evidente che a volte la debolezza della fede è di grande ostacolo alla diffusione del Vangelo, perché intervengono a valanga tradizioni stantie, maldicenze, insomma tutto ciò che nell’uomo e male.
Cosa deve dimostrare ancora Paolo ? ha fatto circoncidere Timoteo, In ogni località che visitava entrava prima nella Sinagoga, aveva fatto voto di Nazireato, ha sempre dichiarato a voce alta il suo essere Fariseo. Eppure deve affrontare ancora un esame, esame che non giungerà nemmeno a termine perché l’ottusità dei suoi detrattori non avrà bisogno di ulteriori giustificazioni o chiarimenti perché nel loro cuore è già stato condannato a morte, ma non hanno fatto così anche con Gesù ?Paolo ha raggiunto ormai una tale conformazione a Cristo che è disposto a fare di tutto pur di farsi continuamente plasmare dal suo Signore, per amore dei fratelli, e lo dice in modo chiaro nella 1°lettera ai Corinzi:
1Corinzi 9,19-23
19 Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: 20 mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. 21 Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. 22 Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. 23 Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.
COMMENTO ATTI 21,27- 38
Paolo non avrà il tempo di dimostrare che non ha tradito la legge, lo riconoscono e alcuni Giudei cominciano a gridare e aizzare la folla accusandolo di insegnare ovunque contro la legge, e di introdurre i pagani nel Tempio, lo prendono e tentano di linciarlo, ma il provvidenziale intervento del tribuno della coorte che presidiava il Tempio alla cui vista smisero di malmenare Paolo.
Il tribuno arresta Paolo e lo porta in catene verso la fortezza, intanto cercava di informarsi per capire chi era e cosa avesse fatto per scatenare tutto quel pandemonio.
Luca è da tempo che ci fa capire l’atteggiamento della folla, anche questa volta sottolinea con ironia “chi diceva una cosa chi un’altra”. La solita folla che grida e non sa per cosa, ma se grida molto forte, perché influenzatae aizzata da coloro che hanno in testa un disegno. E’ il classico esempio dell’ignoranza strumentalizzata.
Il tribuno risolve con Paolo stesso l’equivoco, pensava che Paolo fosse un Egiziano che aveva sobillato quattrocento ribelli e li aveva portati nel deserto.
Paolo dichiara al tribuno esattamente chi è e gli chiede di parlare alla folla.
Vedremo nel prossimo incontro cosa Paolo riuscirà a dire. Per ora ci basti pensare che Paolo farà di tutto per sopravvivere al linciaggio perché non è ancora giunta la sua ora.
La volontà di Dio è che deve andare a Roma e a Roma andrà, nonostante gli oltranzisti Giudei. Paolo ci insegna che seguire Cristo non è una passeggiata anzi a volte è un percorso doloroso come la salita al calvario, ma la consapevolezza che il Signore è con te perché la tua vita è un dono per tutti anche per i “nemici” e quindi è un cammino giusto, ti fa dire che ne vale la pena, e il cuore si riempie di Gioia.
Fiorello Ciaramicoli, diacono